Durante l'epoca degli Stati Combattenti, Zhao She, generale dello Stato di Zhao, sconfisse le forti truppe di aggressione di Qin con pochissimi soldati, ottenendo dal re di Zhao Huiwenwang il titolo di ministro. Il figlio Zhao Kuo, che studiava fin da bambino testi sull'arte della guerra, si riteneva invincibile, tuttavia il padre credeva che, privo di esperienza concreta, non fosse in grado di assumere importanti incarichi.
Nel 259 a.C. le truppe di Qin attacarono lo Stato di Zhao, il cui esercito resistette ai nemici a Changping. Allora Zhao She era già morto e Lian Bo era responsabile di dirigere l'intero esercito in guerra. Sebbene anziano, costui era ancora straordinario in battaglia, costringendo le truppe di Qin a retrocedere dopo continue sconfitte. Realizzato che con Lian Bo al comando dell'esercito di Zhao, non sarebbe mai riuscito a ottenere la vittoria, lo Stato di Qin utilizzò lo stratagemma di seminare discordia fra le truppe avversarie: vennero così inviati degli infiltrati nello Stato di Zhao che diffusero la notizia che "il terrore delle truppe di Qin è il generale Zhao Kuo, figlio di Zhao She". Il re di Zhao, ingannato, sostituì allora Lian Bo con Zhao Kuo, che tuttavia, privo di esperienze concrete di guerra, sapeva solo seguire i capitoli dei testi studiati. Come risultato, i più di 400 mila soldati dell'esercito di Zhao furono del tutto annientati e Zhao Kuo stesso fu trafitto da frecce e ucciso dagli avversari.
In seguito, il proverbio "Parlare di guerra sulla carta" venne usato per indicare il parlare a vanvera, senza riuscire a risolvere i problemi concreti.